Confetto : la sola parola è evocatrice fortissima di matrimonio, il simbolo per eccellenza del giorno più bello della vita. L’etimologia del termine è ovviamente latina (conficere = confezionare) e si riferiva nel Medioevo alle confetture di frutta; solo qualche secolo dopo assunse un aspetto simile a quello moderno, sebbene fosse stato ideato con scopi terapeutici e il guscio dolce servisse a rendere meno aspro il contenuto medicale. Gli storici sono concordi, comunque, nell’individuazione del 1200 come anno di nascita del confetto moderno: in quel periodo, infatti, mandorle e anici venivano ricoperti con miele indurito, prodotti importati a Venezia dai mercati dell’estremo Oriente, che venivano lanciati dai balconi nobiliari sul popolo festante durante i festeggiamenti carnasciali .
Solo con la scoperta dell’America e l’introduzione dello zucchero nella dieta europea, il confetto diventa il dolcetto che oggi conosciamo, citato ed esaltato da poeti e scrittori quali Leopardi, Carducci e D’annunzio che ne raccontano l’uso in pranzi e cene importanti. È proprio tale consuetudine a rendere più di tutto questa leccornia il simbolo matrimoniale, variandolo in tutte le sue declinazioni: rigorosamente bianco per le prime nozze, rosa per il primo anniversario, fuxia per il quinto, fino ai classici argento dei 25 anni e oro dei 50.
La moda attuale propone anche una vasta gamma di gusti tra cui scegliere: dalla pregiata e intramontabile mandorla d’Avola, al finissimo cioccolato piemontese, passando per i nuovissimi ripieni al cocco, limoncello, amaretto, arancia, caffè e liquori vari. Le forme diventano sempre più bombate e tondeggianti, piacevoli alla vista oltre che al palato tanto da rendere i confetti utili decorazioni per tavoli di rappresentanza e angoli di degustazione.
Troneggiano in coppe di cristallo dalle diverse forme, sui banchetti imbanditi dei ricevimenti più romantici, immersi nelle scenografie floreali create dai wedding planner e, in molti comuni (specie nel Sud Italia), vengono distribuiti fuori dalla chiesa a tutti i partecipanti alla cerimonia.
Solitamente i confetti vengono donati già confezionati in sacchetti , ma la tradizione vuole che la sia la sposa accompagnata dallo sposo, al termine del ricevimento, a distribuirli con un cucchiaio d’argento ( e rigorosamente bianchi) disposti su un vassoio elegante e d’argento o in un cesto.
La cosiddetta confettata, però, prende sempre più il sopravvento tanto da permettere la creazione di un industria parallela a quella dolciaria per il confezionamento di sacchettini di tessuti vari (dalle sete, all’organza, al taftà) adatti a sostituire anche la classica bomboniera .
L’importante, però, è che i confetti all’interno siano di numero dispari , generalmente 5, ma non è una regola; anche il numero comunque ha un significato: 5 confetti rappresentano fertilità, lunga vita, salute, ricchezza e felicità; 3 confetti simboleggiano la coppia e il figlio; 1 confetto si riferisce invece, all’unicità dell’evento.